L'ASSOCIAZIONE BIBLIOTECA
SALITA DEI FRATI
invita
all'inaugurazione della mostra
Finché c'è carta
Le
plaquettes di Fabrizio Mugnaini
(poesie
ed incisioni)
sabato 16 marzo 2002 alle ore 17,30 alla Biblioteca Salita dei Frati a Lugano
Interverranno: Raffaella Castagnola e Alessandro Soldini
La mostra è aperta nel Porticato della Biblioteca, in Salita dei Frati n.4, a Lugano
Orari d'apertura: 16 marzo - 28 aprile 2002 me - ve 14 - 18 sa 9 - 12 o su appuntamento (+4191 923 91 88)
La mostra è organizzata con il contributo della SUPSI
POETI ED INCISORI PRESENTI
Tolmino Baldassari, Simone Bandirali,
Mariella Bettarini,
Luciano Caruso, Alberto Casiraghi,
Maria Teresa Castellana, Giancarlo
Consonni,
Vittorio Cozzoli, Nicola Dal Falco,
Nedo Damiani, Luciano De Giovanni,
Mary De Rachewiltz,
Eugenio De Signoribus, Pasquale Di
Palmo,
Roberto Dossi, Franco Facchini, Pia
Ferrari, Gianni Fucci,
Fabio Galli, Gabriele Ghiandoni,
Amedeo Giacomini,
Gian Franco Grechi, Philippe Jaccottet,
Paolo Lanaro, Paolo Lezziero,
Franco Loi, Luciano Luisi, Giorgio
Luzzi,
Dante Maffia, Pino Mantovani, Gian
Ruggero Manzoni,
Giuseppe Marcenaro, Biagia Marniti,
Alda Merini,
Nicola Micieli, Nico Orengo,
Roberto Piumini, Marina Pizzi, Fabio
Pusterla,
Silvio Ramat, Mario Rigoni Stern,
Piero Rinaldi, Roberto Roversi, Adriano
Sansa,
Angelo Scandurra, Francesco Scarabicchi,
Mario Sodi,
Alessandro Trasciatti, Gian Mario
Villalta.
Mario Avati,
Ezio Bartocci, Pasquale Basile,
Enzo Bellini, Giorgio Bertelli, Gaetano Bevilacqua,
Antonio Bobò, Luciano Bongiovanni,
Adalberto Borioli,
Livio Ceschin, Mario Chianese, Enrico
Della Torre,
Franco Dugo, Vladimiro Elvieri,
Francesco Franco, Renzo Galardini,
Mario Guadagnino,
Giampiero Guerri, Nunzio Gulino,
Lanfranco Lanari, Enzo Maiolino,
Luigi Mariani,
Romano Masoni, Simonetta Melani,
Albino Palma, Lucio Passerini, Giordano
Perelli,
Pompeo Pianezzola, Pierluigi Puliti,
Lanfranco Quadrio, Luciano Ragozzino,
Alberto Rocco, Raimondo Rossi, Paola
Sapori,
Gianfranco Schialvino, Giacomo Soffiantino,
Guido Strazza,
Pietro Tarasco, Eugenio Tomiolo,
Walter Valentini, Giancarlo Vitali.
Doni
Le quiete carte magiche di Fabrizio Mugnaini meriterebbero
solo il silenzio e il pudore dello sguardo e l'attenzione che si deve
ad una vocazione che, prima di tutto, appartiene alla civiltà di chi
a loro si dedica con dedizione e devozione dalla parte dell'umiltà
consapevole, seguendo un sentiero che va nella direzione del senso
e della misura e predilige le vie segrete che allontanano da una contemporaneità
feroce come l'attuale. Fiori d'un giardino senza tempo, quei formati si affiancano, gli
uni agli altri, nel nitore e nell'aristocratica semplicità delle pagine,
dei versi e delle prose, dei contributi artistici che ormai, dal 1992,
formano una particolarissima e ricca galleria di presenze così come,
distinte e vicine, si possono udire le "voci" degli autori che agli
inchiostri sapienti di Mugnaini hanno affidato le loro parole perché
viaggiassero nell'unica direzione consentita, verso il futuro dei
giorni, navicelle nel mare di un sogno, lo stesso che lega lui ai
suoi compagni di strada in una fedeltà non conclamata, ma tessuta
finemente e con tenacia dalle armonie della durata e della bellezza
che non si esibisce.
La valenza di quest'opera - anacronistica perché contraddice
forme, tendenze e modi dell'epoca prediligendo una moderna classicità
essenziale come il suo monogramma che cifra le
copertine - cresce dentro un universo disarmonico in cui la vita offesa
è quasi un refrain doloroso che accompagna lo scandirsi quotidiano
dei minuti. Mugnaini oppone al negativo la fiducia in ciò che guarda
alla vocazione del tempo, ai suoi plurali alfabeti, ai segni, alle
diverse età dei convocati con la precisa volontà di definire un paesaggio
di mutevoli geografie consonanti, anni e nomi che dimorano nelle stanze
di un familiare "ritrovo" in cui la solidità dei sostantivi resiste
alla crudeltà degli eventi che sfregiano e insultano il mondo e la
storia degli uomini.
L'identità di un'editoria d'arte come questa si esprime attraverso
l'evidenza dei libretti, nella scansione assoluta ed essenziale come
una testimonianza senza aggettivi affidata alla riconoscenza dei destinatari.
Ogni pubblicazione si qualifica come evento e, dell'evento, possiede
l'intensità e il grado di stupore e meraviglia, di novità e ingegno,
se si pensa a certe necessarie invenzioni, a certi accorgimenti; ogni
"capitolo" proviene dall'esigenza primaria di offrire a se stesso
il piacere di un incontro tra la parola e il segno sposando gli elementi
in una perfetta congiunzione di pianeti, nella piccola cosmogonia
chiusa in poche pagine tenute dall'inconfondibile veste di
eleganza sobria. L'alfabeto dei cognomi è lungo e fitto come
il calendario delle date che segnano il decennio da poco concluso
e il nuovo appena avviato, sempre sotto l'egida amorosa di Luna e
Gufo, gli angeli curatori, tra il cielo e il ramo, di quei gentili
doni che è perfino bello guardare nello
scaffale, fianco a fianco, nella pazienza che li accomuna. Ecco, una
dote di questo "servizio" reso al garbo e alla qualità è costituita
dall'assenza dell'ansia che è ormai il comune denominatore dell'esistenza,
la vertigine di uno sperpero e di una spesa dedicati al niente. Mugnaini
propone la sosta, una vacanza che implica l'ascolto e lo sguardo,
quel tanto di ancora possibile contemplazione che spegne le furie
e le fughe, che salva dal precipizio e dal fuoco in cui ardono gli
istanti del vivere di ognuno.
Le artigiane magie dei suoi "mastri" e la sapiente orchestrazione
guidano altrove, scelgono per noi la via diversa che tocca altri paesi del viaggio, altre stagioni in cui è possibile
riconoscere pronunce e lingue, visioni e immagini, la primizia di
suoni e odori nascosti. Nessun sodale di Mugnaini affida
a lui lavori minori o secondari. C'è una non dichiarata consegna
che chiama preziose gemmazioni, fioriture uniche, privilegi di serra
e il catalogo conferma la varietà degli insiemi, le sintonie, gli equilibri,
la grazia del consenso che ogni plaquette strappa non appena s'illumina
della sua luce, di quel chiarore intatto che racchiude la modernissima
antichità di un mestiere che fieramente fa a meno delle più sofisticate
ingegnerie dell'epoca e si affida ancora, finché c'è carta, al beneficio
raro dell'arte.
Adele Testa
Per informazioni : FABRIZIO MUGNAINI casella postale 21 - 50041 CALENZANO (FI) e-mail: luna_gufo@tin.it