"L'oracolo assente e la caduta di Podalirio"personale di Nando GRANITO
Ad Apricena (Foggia) presso il "Koiné centro artivisive"
dal 01 al 12 maggio 2002
a cura di Alvaro Spagnesi
interventi di Gaetano Cristino, Franco Parisi, Gianfranco Piemontese
Inaugurazione
Giovedì 01 Maggio 2002 alle ore 20,00 in Piazza Andrea Costa 10.
Monografia in Galleria
La personale dell'artista Nando Granito ,itinerante, continua dopo essere stata al Centro d'Arte "L'IDIOMA" di Ascoli Piceno e al "Laboratorio Artivisive" di Foggia , arriva al centro artivisive "Koiné" di Apricena (FG). L'artista di Apricena prosegue il suo personalissimo pellegrinaggio artistico pagano, all'insegna del mito di Podalirio e Calcante. Un viaggio che lo vedrà dopo questa tappa foggiana proseguire ad a Terlizzi (BA), a Caltanissetta, ed infine a Cagliari.Un viaggio fisico ed artistico, in terre dove le antiche radici della gente sono avvinte ai grandi temi dei culti pagani precristiani. Un percorso, questo de "L'oracolo assente e la caduta di Podalirio", che offre ai visitatori le opere più recenti di Nando Granito. Opere nei materiali segnati, oltre che dalla mano di Granito, da quella del tempo e degli agenti atmosferici. Un impegno artistico, quello di Granito, che si unisce alla grande schiera degli artisti contemporanei, che vagano portando i frutti del loro creare artistico in contesti spesso narcotizzati da televisioni e televendite. Un bagno nel segno di Podalirio e Calcante, potrebbe risultare utile a svegliare i tanti assopiti schiavi, che a visitare gallerie preferiscono digitare numeri telefonici. Noi del Koiné con il lavoro svolto in questi ultimi anni abbiamo dimostrato che questa azione di sollecitazione si può ripetere, e ci aspettiamo che si espanda prima che la realtà virtuale. delle televendite abbia il definitivo sopravvento sugli uomini e sull'espressione artistica che è in tutti noi. [...]L'opera da cui prende problematicamente titolo questa mostra è stata intitolata da Granito A Podalirio e a Calcante. A un medico e a un indovino che sono al centro dei poemi eroici ma sono anche profondamente radicati sia pure attraverso forme mutate nel tempo, alle nostre tradizioni, specie sul Monte Gargano. Si tratta di un'opera dedicata, è un ex voto, se vogliamo, anche nella sua caratterizzazione formale e strutturale, un ex voto come se ne vedono tanti nei santuari della capitanata. Cuori,mani,piedi ed altro. Se te ne trovano di tutte le epoche. Se andate al museo di Lucera ce ne sono moltissimi di epoca romana. Ma quella grazia ricevuta, nell'opera di Granito, esprime sì il senso della minorità dell'uomo di fronte al mistero della vita ma costituisce anche la consapevolezza che bisogna d'ora in poi guardare, come direbbe l'Ulisse Dantesco, a vertute e conoscenza. Il calco del piede racchiuso nella teca è infatti rappresentato nell'atto dello slancio, nell'atto di muoversi, di camminare; e stranamente per le opere di Granito, il fondo e colorato.[...]
[...]Gaetano Cristino (discorso tenuto all'Inaugurazione della mostra del 13.04.2002 al Laboratorio Arti Visive di Foggia) .