Supporti tecnologici nella scrittura
ipertestuale, un progetto per le tesi di laurea
di Paolo Granata
"L'elaborazione del testo segna la più grande innovazione della tecnologia dell'informazione dopo lo sviluppo del libro stampato. Promette (o minaccia) di produrre sulla nostra cultura - e soprattutto sulla letteratura, didattica, critica letteraria e attività intellettuale - effetti tanto radicali quanto quelli prodotti dai caratteri mobili di Gutenberg."[1]
É quanto afferma George P. Landow, uno dei maggiori studiosi a livello mondiale nel campo dell'ipertestualità - insegnante di inglese e storia dell'arte alla Brown University - nel suo volume Ipertesto, il futuro della scrittura.
Con l'ingresso delle tecnologie informatiche nel mondo della comunicazione è cambiato il modo di rapportarsi alla lettura e alla scrittura proprio perché è stata concepita una nuova forma del testo. Si è passati, infatti, dal testo fisico (il libro a stampa) al testo virtuale del computer (nel quale le informazioni vengono immagazzinate sotto forma di codici digitali invece che in segni fisici posti su una superficie fisica), dall'inchiostro alla codifica elettronica - quello che Jean Baudrillard chiama passaggio dal "tattile" al "digitale"[2] - ma anche e soprattutto dal testo all'ipertesto.
Con ciò non si vuole assolutamente sminuire l'importanza del testo a stampa, che per diversi secoli ha assunto la funzione di principale media di trasmissione "fisica" del sapere per l'intero genere umano. L'intento è quello valorizzare un media alternativo, semplicemente diverso, con potenzialità e caratteristiche differenti.
Non si vuole nemmeno dimostrare un'eventuale "superiorità" dell'ipertesto rispetto al testo cartaceo, risulterebbe assolutamente inutile, anche perché sarebbe come paragonare ad esempio l'aereo al treno: il primo è più veloce ma più costoso, il secondo è meno veloce ma più economico, ecc...
Dunque "dal testo all'ipertesto" senza abbandonare il testo. Ci troviamo infatti di fronte ad uno di quei casi che hanno interessato diversi media storici, e che è bene approfondire attraverso un semplice esempio.
Quando fu inventato il telefono alcuni sostennero che avrebbe sostituito il telegrafo. La stessa cosa accadde per la televisione, che si immaginò potesse sostituire la radio. Invece così non fu.
Il telegrafo, a più di un secolo e mezzo dalla sua invenzione, resta ancora un valido strumento per la comunicazione interpersonale, oltre essere veloce e costituire un documento ufficiale, risulta estremamente adatto in quelle circostanze che necessitano di una particolare discrezione e riservatezza.
Allo stesso modo la radio è "sopravvissuta" all'avvento della televisione, ha continuato a svolgere il ruolo di intrattenitrice, valorizzando risorse e potenzialità diverse da quelle della televisione. Basti pensare alla comodità di poter ascoltare i programmi radiofonici mentre si guida, o si è comodamente distesi sulla spiaggia.
Si è voluto dimostrare dunque che, anche nel caso del "conflitto mediale" tra testo e iperteso, il risultato è un ridimensionamento del ruolo di ciascuno all'interno dei processi di comunicazione, una valorizzazione delle specifiche risorse al fine di sfruttare al meglio i diversi aspetti che i due media offrono.
É doveroso però inserire a questo punto una prima precisazione tecnica: mentre il libro è uno strumento "mono-mediale" che può essere integrato se non altro da immagini bidimensionali, l'ipertesto in sé - e con ciò ci si riferisce più precisamente ad un ipermedia - integra, o meglio, rappresenta la convergenza di media diversi in una stessa struttura di veicolazione dei contenuti.
Questa definizione la si può ugualmente adattare al termine Multimedia, con la prerogativa però di riferirsi a diversi media veicolati in un unico mezzo (lo schermo del computer) non a diversi media in diversi mezzi, in tal caso sarebbe più corretto utilizzare il termine "poli-media" o "pluri-media" non multimedia.
L'obiettivo che l'ipertesto multimediale dovrebbe perseguire è proprio quello di aggiungere valore ai contenuti attraverso la tecnologia.
L' Ipertesto
La definizione di Ipertesto fu introdotta a metà degli anni sessanta da Theodor Nelson, scienziato e intellettuale, nel corso dello sviluppo dello storico progetto Xanadu[3].
Anche se ancora prima, precisamente nel 1945, Vannevar Bush, responsabile scientifico del presidente Roosevelt, ipotizzava una macchina analogica, denominata Memex (memory extender), in grado di memorizzare informazioni eterogenee sotto forma di microfilms, richiamabili attraverso congegni analogici e visualizzabili su un monitor. Ma l'innovazione a livello concettuale introdotta dallo stesso Bush sul tema della rappresentazione della conoscenza, fu proprio quella relativa alla similitudine con i processi di formulazione dei nostri pensieri.
"As we may think"[4] si intitolava il celebre articolo di Vannevar Bush che inaugurò in qualche maniera il filone dell'ipertstualità.
In sostanza la mente umana funziona per associazioni di idee, attraverso un immenso numero di collegamenti tra le informazioni impresse nella memoria. Creare un ipertesto significa dunque scrivere seguendo la logica delle linee del pensiero, non in maniera sequenziale ma per associazioni, in favore di una struttura reticolare.
Caratteristiche fondamentali
Tornando alla definizione di Nelson, egli definisce l'ipertesto come:
"...una forma di scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce al meglio davanti ad uno schermo interattivo. Così come è comunemente inteso, un ipertesto è una serie di brani di testo tra cui sono definiti legami che consentono al lettore differenti cammini."[5]
Per una definizione concettuale più dettagliata del termine Ipertesto può essere utile riprendere gli scritti di Landow, attraverso i quali egli analizza a ridefinisce concettualmente il ruolo del lettore e dell'autore, riconfigura lo studio della letteratura alla luce delle possibilità e delle illimitate potenzialità della scrittura ipertestuale.
Attraverso l'ipertesto vengono meno, dunque, alcune delle caratteristiche essenziali dei testi nella cultura tipografica.
Mentre il libro a stampa è caratterizzato da una stabilità spaziale, dalla linearità, dalla unitarietà, delimitando con precisione ciò che è dentro con ciò che è fuori, l'ipertesto presenta una maggiore dinamicità, fluidità, atomizzando e frammentando i testi, distrugge l'idea di un testo unitario e stabile. Si confondono i confini tra ciò che è dentro e ciò che è fuori. Utilizzando le parole dello stesso Landow:
"L'ipertesto che collega un blocco di testo ad una miriade di altri, distrugge quell'isolamento fisico del testo, così come distrugge anche gli atteggiamenti creati da quell'isolamento."[6]
Secondo quanto afferma Derrida il testo deve debordare, straripare, perdere un centro. Bisogna abbandonare la distinzione fra l'esterno del testo e il testo vero e proprio (fisicamente ristretto), seguendo i percorsi di concatenazione che partono da dentro quei confini ma che portano necessariamente fuori.[7]
E se pure il libro a stampa offre possibili connessioni con altri testi (note, rimandi, ecc.), lo stesso procedimento nell'ipertesto avviene immediatamente nel momento in cui si attiva il link[8] selezionato.
Un'altra variante alla definizione di Ipertesto è la seguente:
"L'Ipertesto è un metodo di scrittura che utilizza il calcolatore per cucire fra loro le componenti di un'opera in una rete; la lettura dell'opera (detta comunemente "navigazione") avviene seguendo un percorso nella rete; il percorso è una scelta del lettore fra le alternative offerte dall'autore e viene determinato dal calcolatore sulla base dell'una, delle altre e di ulteriori condizioni specificate dall'autore."[9]
Riassumendo, le caratteristiche fondamentali della scrittura ipertestuale sono:
- la non linearità;
- la non sequenzialità[10];
- l'accesso aperto;
- la messa in rete dei contenuti;
- una gerarchia variabile degli stessi.
Bisogna a questo punto precisare più chiaramente la differenza tra il termine ipertesto e ipermedia.
Con il termine ipertesto ci si riferisce in generale all'organizzazione delle informazioni secondo modalità non-lineari, ma reticolari e visualizzate attraverso lo schermo di un computer.
Dal punto di vista tecnico con il termine ipermedia ci si riferisce allo stesso significato, con una specificazione in più, cioè il fatto di poter interagire con diversi media (immagini, suoni, video, ecc.) simultaneamente.
Dal punto di vista dell'utente e del linguaggio convenzionalmente utilizzato, i due termini possono essere usati indifferentemente, in quanto il primo ingloba il secondo.
Inscindibilità dell'Ipertesto: un paradosso?
L'ipertesto può offrire, dunque, illimitate potenzialità per la rappresentazione, veicolata e fissata, di un lavoro di ricerca, proprio utilizzando diversi media che convergono in un unico mezzo, e strutturando i contenuti secondo logiche diverse, come abbiamo visto, da quelle standard della scrittura lineare a stampa.
Ardua l'idea, in linea di principio, della "traslocazione" totale dei contenuti elettronici di un ipertesto su supporto cartaceo, con la pretesa di mantenere integra la completezza e la coerenza interna dell'elaborato ipertestuale. Oltre all'impossibilità di visualizzare video, immagini animate, suoni ecc., andrebbe persa, attraverso il procedimento di stampa, tutta quella fitta rete di collegamenti (link) rappresentanti la struttura portante dell'elaborato, che in qualche maniera ne regge i contenuti. Sarebbe come pretendere che i pezzi di una macchina completamente smontata...ci portino in ufficio!
Ma come è possibile che un testo definito "aperto", per conservare la sua integrità globale, debba mantenere necessariamente integri anche i suoi componenti interni (nodi, link, ecc.) precludendo così la possibilità di venire smembrato e riordinato? Ci troviamo, dunque, di fronte ad un paradosso?
Assolutamente no. É necessario in questo caso liberarsi dalla zavorra analogica - e dai conseguenti limiti fisici - per ristabilire il giusto livello di pertinenza attraverso il quale il linguaggio ipertestuale e multimediale deve essere interpretato. Il multimedia deve avere come obiettivo di fondo quello di superare i limiti della comunicazione scritta - debordare da questo livello di pertinenza - per approdare ad un nuovo livello - una re-interpretazione - al fine di aumentare le capacità comunicative dei singoli segni.
Inscindibilità e unitarietà, dunque, se la pretesa è quella (paradossale, appunto) di conservare intatte le caratteristiche globali dell'informazione riferita al contesto analogico (cartaceo) tradizionale. Al contrario, magmaticità e sedimentazione dei contenuti, ad un livello diverso, che potremmo definire "digitale" o virtuale, che come tale consente appunto la scomposizione in unità semantiche differenti, definite da Barthes lessie, intese come unità minime di lettura, frammenti frutto dell'atomizzazione del testo. Elementi di una rete ad accesso molteplice (e paritario), galassia di significanti, sistemi di senso multiplo.[11]
Sistemi editoriali a confronto
É interessante a questo punto esaminare le differenze tra i diversi supporti, analogico (editoria tradizionale) e digitale (CD-Rom, Internet) attraverso la tabella seguente.[12]
Tabella 1: Caratteristiche peculiari dei supporti
Editoria tradizionale | CD-Rom | Internet | |
Bisogni soddisfatti | svago, formazione, aggiornamento. | svago, formazione, aggiornamento | come CD-Rom ma in più: socializzazione, formazione |
Quantità di informazioni | limitate | molto elevate in un supporto chiuso | illimitate, supporto aperto |
Multimedialità | testo + illustrazioni | testo + immagini + video + suono | come CD-Rom, ma limitazione per i video |
Facilità/frequenza, aggiornamento | determinata dal costo del supporto/redazione | media | alta |
Facilità di lettura del testo | Riferimento standard (100%) | 30% più lenta 25% più faticosa | Come CD-Rom |
Interattività | nulla | buona lettore/supporto | elevata utente/suppor- to/utente |
Accesso all'informazione | sequenziale o per rimandi | libero ma entro un numero finito di possibilità | infinite possibilità di navigazione |
Possibilità per il lettore di scegliere il proprio percorso | scarse | molteplici | infinite |
Tornando alle considerazioni iniziali, ci troviamo di fronte tre diversi sistemi con diverse potenzialità, da sfruttare al meglio in base alle esigenze specifiche dell'informazione.
Vi è la necessità quindi di focalizzare l'attenzione sull'elevata possibilità espressiva offerta dalla scrittura ipertestuale, che, attraverso l'integrazione di diversi media - non solo immagini fisse, dunque, ma suoni, video animati ecc. - in un unico formato, acquisisce maggiore efficacia comunicativa superando i limiti imposti dalla scrittura a stampa tradizionale.
I media elettronici, rendendo possibili nuovi percorsi di lettura, riconfigurano anche il concetto di scrittura, rendendo attive in tal modo anche nuove modalità di produzione ed espressione del pensiero. Si sta assistendo, dunque, alla nascita di una nuova creatività, alimentata dalle molteplici possibilità comunicative del multimedia, e i supporti tecnologici possono dare spazio a queste nuove frontiere della comunicazione, riconfigurando lo svolgimento della tesi di laurea e di dottorato, in linea con questi principi.
Internet e l'informazione globale
Che cos'è Internet? Dal punto di vista tecnico è un'immensa rete che collega un elevatissimo numero di computer su tutto il pianeta. I collegamenti possono avvenire per mezzo di linee telefoniche, cavi dedicati, ponti radio, satelliti, ecc. Dal punto di vista sociale è un fenomeno dall'enorme portata che ha condizionato in maniera evidente gli aspetti della comunicazione, ma non solo, di questi ultimi anni.[13] Un "esperimento scientifico" ben riuscito, un prodotto di larga (e crescente) diffusione, che ha notevolmente accorciato (o addirittura annullato del tutto) le distanze per una comunicazione globale e globalizzante.
Internet, dunque, un immenso ipertesto, un ipertesto globale. E proprio la sua globalità, la sua struttura aperta e la sua continua crescita decentralizzata, hanno reso possibile l'affermazione dell'ipertesto come forma naturale di lettura/scrittura e la costruzione di percorsi di lettura attraverso materiali tanto vasti ed eterogenei, sparsi per tutto il pianeta. Internet rappresenta, dunque, un eccezionale sistema ipertestuale di consultazione e di ricerca.
Internet e la globalizzazione culturale
Ma Internet al momento è rigida, copre solo una parte del bisogno di ipertestualità (la lettura), ed è limitata nei contenuti, è riferita solo a materiali arbitrariamente inseriti in rete. Internet non è ancora quel sistema di word processing ipertestuale[14] connesso ad un sistema universale di pubblicazione on-line (Xanadu) ipotizzato da T. Nelson,[15] un serbatoio/rete ordinato dal quale attingere le informazioni necessarie per l'elaborazione dei propri percorsi ipertestuali.
I processi di evoluzione di Internet si spera vadano proprio in questa direzione. E in questo contesto sarà determinante l'atteggiamento che assumeranno le istituzioni, gli stessi autori e gli editori, nei confronti del fenomeno dell'editoria globale su Internet, nuovo simbolo dell'era informazionale moderna. E il mondo accademico, a tale proposito, riveste un ruolo di enorme responsabilità.
Basti ricordare che i primi "utenti" di Internet furono proprio i ricercatori di alcuni istituti di ricerca, tra i quali diverse Università, sparsi nel mondo, spinti dall'esigenza di poter attingere direttamente ad una vasta mole di materiale di ricerca, altrimenti impossibile da recuperare.
La pubblicazione delle tesi di laurea on-line e la diffusione dei lavori di ricerca, porta avanti quel processo di globalizzazione culturale auspicato dai New media, riflesso della tendenza ad un'informazione quanto più diversificata, eterogenea ma nello stesso tempo auto-assemblante, autoalimentante, capace di dar vita a percorsi di lettura teoricamente infiniti.
Verso l'Università virtuale
Le tecnologie informatiche si apprestano oggi ad integrare notevolmente diversi aspetti dell'istruzione universitaria - per come la si è concepita fino a questo momento.
Basti pensare alle potenzialità offerte dal multimedia nella didattica, in quanto strumento di riflessione che consente di confrontare e contrastare diverse interpretazioni di una realtà, in una maniera superiore a quella della sola parola scritta.
Attraverso la tecnologia si tenterà di rendere accessibile la formazione ad un gran numero di persone in momenti, luoghi e tempi diversi. L'utilizzo di nuovi strumenti didattici modulari ed efficaci ma di capillare, rapido e facile accesso, ne determinerà il successo. Da un sistema informativo, on demand, si passerà ad un sistema formativo sempre più interattivo.
Basti pensare ad esperienze come quelle del CTU (Centro di Tecnologie per l'apprendimento) dell'Università di Milano, fondato nel 1976, o ai vari progetti del Politecnico di Milano iniziati nella seconda metà degli anni ottanta, tuttora in corso di svolgimento attraverso il centro METID (Metodi e tecnologie innovative per la didattica) istituito nel 1995. [16]
Altamente innovativo il progetto ideato dai professori Marco Santagata e Mirko Tavoni, docenti di Letteratura italiana dell'Università di Pisa, e realizzato dal comitato scientifico di Italica (una sorta di campus virtuale) nato in collaborazione con il ministro Berlinguer, il presidente della Rai Siciliano, e il rettore dell'Università di Pisa, prof. Modica. L'iniziativa prevede per l'anno accademico '98/'99 l'istituzione del primo corso di laurea interamente su Internet, una laurea "virtuale", primo esperimento assoluto in Italia di questo genere.[17]
Questi sono solo alcuni significativi esempi di come l'istruzione universitaria si stia avviando verso un nuovo processo di rinnovamento e di riconfigurazione, interna ed esterna ad essa. Nel valutare la portata di questo nuovo eventuale rinnovamento, bisogna tenere in considerazione i dati statistici sull'educazione in Italia (non certo incoraggianti) elaborati dal Censis fra i paesi dell'OCSE.[18]
Inoltre, anche i dati forniti dall'IRDAC[19] non sono affatto incoraggianti. In generale siamo forse tra i Paesi OCSE con la più bassa produttività del sistema universitario.[20]
Per una riconfigurazione della tesi.
In linea con la tendenza di una nuova configurazione del sistema universitario Italiano, e del suo graduale avvicinamento verso le tecnologie informatiche, è possibile riconfigurare il sistema relativo alle tesi di laurea e di dottorato in base alle seguenti caratteristiche:
1. La possibilità di rappresentare il lavoro di tesi sotto forma di ipertesto multimediale che andrebbe ad affiancare la possibilità di rappresentazione su supporto cartaceo.
2. L'archiviazione elettronica delle tesi.
3. La pubblicazione on-line delle tesi attraverso la rete Internet.
Ma vediamo di esaminare più in dettaglio i vantaggi di queste tre innovazioni.
Rappresentazione sotto forma di Ipermedia
La scrittura ipertestuale - come si è già illustrato in precedenza - offre nuove potenzialità per la rappresentazione di un lavoro di ricerca complesso, quale quello della tesi. L'utilizzo delle tecnologie informatiche aiuta ad integrare questo lavoro di ricerca, che però, veicolato attraverso il mezzo cartaceo, può subire, a volte, delle notevoli limitazioni, legate proprio alla struttura fisica del testo a stampa.
Si potrebbero portare come esempio diversi tipi di elaborati i quali necessitino, per una corretta esposizione dei contenuti, di essere integrati da diversi media, per la fruizione dei quali si dovrebbe ricorrere a strumenti ogni volta diversi a seconda dei media utilizzati (es. il video lettore per i contributi filmati, il mangianastri o lettore CD per le musiche, ecc.), con il conseguente dispendio di tempo ed energie.
Con l'ipertesto elettronico invece si riesce a far convergere diversi media in un unico formato, caratterizzato proprio dalla facilità e comodità di accesso all'informazione. Più specificatamente:
· La fruizione potrà avvenire comodamente attraverso un computer configurato a compatibilità standard.[21]
· L'esaminatore potrà "navigare" all'interno della tesi seguendo le logiche di pensiero più comuni al suo metro di valutazione, scegliendo, dunque, i percorsi di lettura ritenuti più appropriati.
· Si potranno sfruttare le modalità di ricerca avanzata delle informazioni che la scrittura ipertestuale offre, per reperire immediatamente ciò che si sta cercando, a vantaggio di una migliore e più accurata valutazione riguardante elementi specifici presenti (o meno) nell'elaborato.
· Si potranno visualizzare oltre al testo, anche i filmati, le musiche, le animazioni che lo integrano, per una visione globale più nitida e approfondita. Tutto ciò restando comodamente seduti di fronte allo schermo di un computer, con un notevole risparmio di tempo ed energie.
L'introduzione di questa prima innovazione, relativa alla possibilità per lo studente di poter scegliere il formato (cartaceo o elettronico) che più si adatta a rappresentare il proprio lavoro, costituisce un elemento di grande prestigio e un notevole passo in avanti verso una società sempre più informatizzata.
Si pensi al mondo del lavoro, dove ormai in moltissimi ambienti sono richieste conoscenze informatiche di alti livelli. In quest'ottica l'istruzione universitaria offrirebbe spunti interessanti a diverse tipologie di studenti:
· in alcuni, stimolerebbe la necessità di confrontarsi con un mondo ancora sconosciuto,
· in altri, offrirebbe la possibilità di utilizzare finalmente un mezzo altamente espressivo per integrare e rappresentare i risultati dei propri studi.
Questa prima innovazione è perfettamente in linea con la direzione evolutiva del sistema editoriale mondiale. Tutte le grandi società editrici stanno approdando al mercato dell'editoria elettronica, in questa prima fase, proprio attraverso titoli di grande impatto informazionale, legati alla ricerca, quali enciclopedie, vocabolari, atlanti ecc.
Archiviazione informatica.
Una seconda innovazione potrebbe essere introdotta nel sistema di archiviazione delle tesi di laurea e di dottorato.[22]
Il sistema attuale, basato sull'archiviazione del supporto fisico cartaceo, comporta, com'è noto, una serie di limitazioni. Vediamole dettagliatamente:
· Ingombro fisico: L'archiviazione del volume a stampa comporta l'utilizzo di un numero sempre maggiore di spazi da utilizzare per la sistemazione delle tesi. La segreteria di facoltà, ogni anno sommersa dall'enorme quantità di carta rappresentata dalle tesi, quanto prima non riuscirà a far fronte al problema dell'archiviazione e della gestione di questa immensa mole di materiale.
· Difficoltà di consultazione: Elemento di primaria importanza è da considerare la limitazione che l'attuale sistema impone alla consultazione delle tesi. Gli studenti laureandi o dottorandi sanno bene a quali difficoltà devono andare incontro ogni qual volta hanno bisogno di consultare un tesi. E se già chi si trova in sede deve affrontare tali difficoltà, figuriamoci a cosa deve andare in contro chi non risiede nella stessa città del luogo dove le tesi sono depositate. Inoltre il sistema di archiviazione "in sede" delle tesi è in netto contrasto con la tendenza generale alla diffusione del patrimonio scientifico e culturale, riflesso di una società sempre più globale.
· Inutilizzo: Alla difficoltà di consultazione segue il fatto che le tesi restano effettivamente inutilizzate. E a conseguenza di ciò lo studente potrebbe essere poco stimolato ad affrontare un lavoro serio e approfondito. E, per quanto si possa mettere in dubbio il singolo risultato qualitativo, è importante considerare le tesi di laurea e di dottorato, comunque, un immenso patrimonio culturale che non può restare "nascosto" alla comunità scientifica mondiale.
· Alto rischio di plagio: L'attuale situazione di archiviazione delle tesi, confinate esclusivamente in spazi fisici precisi, e la loro difficoltà di consultazione, rappresenta la causa principale del fenomeno (più vasto di quanto di possa immaginare) del plagio delle tesi. Infatti, mentre il plagio di un'opera pubblicata è scoraggiato dal fatto stesso che quell'opera è stata diffusa in più copie, il plagio di una tesi di laurea viene agevolato dal fatto che quella certa tesi esiste in un'unica copia, per lo più sconfinata negli archivi di un'università remota. Dunque, in base a queste limitazioni, le possibilità di smascherare il plagio di una tesi, sono attualmente quasi nulle.
L'archiviazione delle tesi di laurea e di dottorato in una banca dati informatica offre interessanti possibilità offerte dall'utilizzo di un archivio elettronico:
· Ingombro ridottissimo: L'archiviazione elettronica offre un'estrema facilità di stoccaggio delle informazioni, in quanto, com'è noto, esse vengono considerate come un insieme di byte, una semplice successione di codici numerici. Il sistema di archiviazione informatica proposta standard prevede l'uso del CD-Rom.[23] Un CD-Rom ha un diametro di 12 cm e pesa qualche grammo. Esso può contenere al suo interno circa 650 milioni di byte (650 Mb, l'equivalente di circa 450 floppy disk), e permette di memorizzare diversi tipi di sorgenti (audio, video, immagini) che attraverso il processo di digitalizzazione[24] vengono "riscritte" appunto sotto forma di byte. La quantità di byte varia a seconda del tipo di sorgente digitalizzata (ad esempio le immagini occupano più spazio rispetto al testo, e i video molto di più rispetto alle immagini). Per rendersi conto della capienza di un CD-Rom basti pensare che esso può contenere l'equivalente di 500 libri di 300 pagine ciascuno. E nello spazio occupato da una tesi (c.a 2000 cm3) ve ne possono essere conservate circa 6000. Inoltre entro l'anno 2005 il CD-Rom sarà gradualmente sostituito da un altro supporto, totalmente compatibile, ma di capienza maggiore, il DVD[25]. Esso infatti potrà contenere fino a 17 miliardi di Byte, con una capienza superiore a quella CD-Rom di ben 25 volte!
· Durata illimitata: Con l'avvento dell'editoria elettronica, il foglio stampato, "memoria" per eccellenza, ha trovato un valido concorrente nel supporto digitale. La tecnologia ottica, e in particolare quella del compact disk, ha cambiato e rivoluzionato il sistema di archiviazione e trasmissione dell'informazione. Il successo del compact disk è dovuto alla capacità di coniugare la "staticità" dello stampato con la dinamicità e la completezza dei sistemi audio e video. La codifica ottica dei dati digitali ha assunto nel tempo un ruolo sempre più importante in relazione alla conservazione delle informazioni e alla loro durata nel tempo.
Ancora non è stata stabilita quale sia la durata massima di un CD-Rom, e sulla questione sono in corso dibattiti e polemiche. Sicuramente è più longevo e meno delicato dei nastri magnetici. In linea teorica però il CD-Rom ha una durata "illimitata". Semmai, il vero problema della resistenza nel tempo delle informazioni è legato maggiormente alla rapidità con cui si evolve la tecnologia che non al deteriorarsi del supporto di plastica. Comunque è un dato di fatto che la tecnologia di registrazione a codifica ottica del CD-Rom, e lo stesso supporto di plastica iridiscente, si rivela attualmente il più economico, comodo, sofisticato, sicuro mezzo per l'archiviazione di dati. É da considerare comunque la possibilità, in qualsiasi momento, di produrre delle copie a stampa delle informazioni archiviate.[26] Inoltre, l'ingombro ridottissimo rispetto alla quantità di informazione contenuta, permette una facile conservazione fisica del supporto in situazioni di estrema sicurezza, lontano da agenti esterni deterioranti. [27]
· Sicurezza e legislazione informatica: Per quanto riguarda i sistemi di archiviazione informatica e la loro tutela è importante accennare alla "direttiva database" la n° 96/9/Ce dell'Unione Europea che disciplina la complessa materia delle basi di dati, esaminando in dettaglio le specifiche situazioni legate al software, ai diritti d'autore, al noleggio ecc. La direttiva 96/9 concerne "la tutela delle banche dati, qualunque sia la loro forma" (art. 1), tale oggetto viene identificato con terminologia volutamente "elastica", in qualsiasi "raccolta di opere, dati o altri elementi indipendenti sistematicamente o organicamente disposti e individualmente accessibili grazie a mezzi elettronici o in altro modo" (art. 2). Viene ulteriormente specificato che con il termine "banca dati" si intende definire una "raccolta di opere, siano esse letterarie, artistiche, musicali o di altro genere, oppure di materie quali testi, suoni, immagini, numeri, fatti, dati".[28]
· Facilità di consultazione: In quanto banca dati elettronica, il CD-Rom permette operazioni di consultazione e ricerca assolutamente impensabili se paragonate al sistema su supporto cartaceo tradizionale. La possibilità di trattare le informazioni come eventi digitali permette criteri di ricerca estremamente avanzati. Ad esempio si potranno avviare ricerche per tema, autore, argomenti, citazioni, riferimenti bibliografici, anno di pubblicazione, e le possibilità sono praticamente infinite. Si potranno compiere ricerche trasversali, globali, con la possibilità di confronto immediato su una vasta quantità di informazioni. Inoltre, le possibilità di ricerca avanzata offerte dal sistema di archiviazione elettronica, scoraggerebbero di per sé qualsiasi tentativo di plagio, proprio grazie al fatto che la probabilità di essere "smascherati" aumenterebbe notevolmente.
Possiamo comprendere le sostanziali differenze tra i due sistemi (archiviazione tradizionale, archiviazione informatica) attraverso la tabella riassuntiva di pagina seguente.
Tabella 2: Caratteristiche dei sistemi di archiviazione
Archivio cartaceo (formato tesi) |
Archivio informatico (formato CD-Rom) |
|
Ingombro fisico |
Molto elevato X 2000 cm3 = 1 tesi |
Quasi nullo X 2000 cm3 = 6000 tesi |
Possibilità di consultazione |
Scarsa, vincolata al luogo fisico dell'archivio. |
Altissima. Attraverso rete telematica. |
Longevità dei supporti |
Praticamente illimitata. |
Teoricamente illimitata. |
Sicurezza dello stato di conservazione |
Condizionata da agenti esterni (muffa, polvere, ecc.) |
Ottima, con possibilità di preservazione da agenti esterni. |
Possibilità di ricerche incrociate |
Molto bassa, con alto dispendio di mezzi ed energie. |
Quasi illimitata, istantanea, e senza dispendio di energie. |
Possibilità di conservare più copie |
Impossibile perché raddoppierebbe una mole di materiale immensa |
Possibile perché, anche raddoppiando, lo spazio occupato rimane sempre molto limitato |
Costi di gestione |
Alti: gestione locali, impianti, manutenzione, ecc. |
Bassi: costi di aggiornamento delle attrezzature. |
Pubblicazione on-line
Un'altra sostanziale innovazione riguarda la pubblicazione on-line [29] delle tesi attraverso la rete Internet.
Come si è accennato precedentemente, uno dei principali limiti dell'attuale sistema di archiviazione è costituito dalla difficoltà di consultazione delle tesi, alle quali è possibile accedere solo ed esclusivamente dal luogo fisico in cui esse sono depositate. Nel contesto di una società sempre più informatizzata, dove la cultura diventa finalmente un patrimonio collettivo ¾ a livello mondiale, non solo nazionale, o provinciale ¾ accessibile a tutti attraverso un terminale collegato in rete, l'attuale situazione di archiviazione "locale" rappresenta una sorta di "privatizzazione" del sapere, che è contro ogni logica di divulgazione e democratizzazione della conoscenza e dell'informazione.
Inoltre non bisogna dimenticare che vi sono alcune categorie di persone alle quali è impossibile accedere fisicamente alle strutture che ospitano gli archivi cartacei (disabili, handicappati, ecc.) e per i quali l'attuale situazione rappresenta una sorta di discriminazione, una vera e propria barriera non solo architettonica ma culturale.
All'ipotesi della pubblicazione on-line delle tesi di laurea qualcuno potrebbe obiettare che in questa maniera si perde il controllo delle stesse con la conseguenza di un aumento del fenomeno del plagio. Vediamo perché invece le cose stanno diversamente.
Come si è voluto dimostrare già nel paragrafo precedente, il fatto che una tesi venga pubblicata su Internet di per sé esclude che questa venga riutilizzata in maniera fraudolenta, in quanto aumentano oggettivamente le possibilità di confronto, e aumentano di conseguenza le probabilità che un'eventuale plagio venga smascherato.
Ancora. In vista dell'eventuale innovazione riguardante la possibilità di presentare il lavoro di tesi sotto forma di ipertesto multimediale, la rete Internet rappresenta il mezzo più adatto a veicolare tali contenuti fatti non solo di testo, ma integrati da immagini, audio, video, ecc., soprattutto in vista del progresso tecnologico che garantirà alla rete, per mezzo dei cavi in fibra ottica e delle tecnologie satellitari, una maggiore bandwidth [30] con le possibilità che ne derivano.
C'è da sottolineare ancora un importantissimo elemento a sostegno di questa innovazione. L'attuale sistema di archiviazione tende, come abbiamo detto, alla non-valorizzazione delle risorse contenute nelle tesi, proprio a causa della difficoltà di essere consultate. Tutto ciò provoca, inevitabilmente, negli studenti che si apprestano a svolgere la tesi, un calo degli stimoli, dello spirito di ricerca che dovrebbe animare il lavoro di tesi, fino a considerare la tesi stessa "una mera formalità". Il fatto più grave è che questo atteggiamento è spesso riscontrabile anche in molti docenti i quali, consapevoli del fatto che le tesi una volta archiviate rimarranno per così dire "isolate" , avallano elaborati di bassa qualità nonché superficiali e quindi inutili.
L'innovazione prevista dalla pubblicazione on-line delle tesi porterà l'attuale stato delle cose ad una situazione radicalmente differente.
I vantaggi offerti dalla pubblicazione on-line delle tesi sono riassumibili nelle seguenti caratteristiche:
· Diffusione del patrimonio culturale e scientifico
· Possibilità di ricerca e consultazione a distanza
· Potenzialità espressive per le tesi ipertestuali
· Diminuzione radicale del fenomeno del plagio
· Rivalutazione e valorizzazione del lavoro di tesi
· Nuovo stimolo per studenti e docenti
· Occasione di "pubblicizzazione" per il laureato
Il fatto che la propria tesi sia pubblicata su Internet può rappresentare per il laureando un vero motivo di orgoglio, un forte stimolo a svolgere un lavoro serio ed approfondito. Il docenti a loro volta sentiranno maggiormente il senso di responsabilità che dovrebbero assumersi ogni qual volta si apprestano a seguire il lavoro di tesi. Potranno essi stessi essere orgogliosi del lavoro svolto dai propri alunni.
Si pensi inoltre all'opportunità offerta allo studente laureato di poter pubblicare e diffondere alla comunità scientifica, e non solo, il proprio lavoro di ricerca, con la possibilità di essere contattato e magari di ricevere un contratto occupazionale, proprio grazie alla sua tesi.